Oggi devo farti una confessione personale
Parliamo di Daniele De Martino. Ossia: "Liberato" lo vai a dire a soreta.
Ciao,
Io sono Vincenzo e questa è zio, la newsletter che ti ammanetta ai consumi culturali della GenZ. Fai attenzione.
Come ti sta andando questa “Fase Due"? Io sempre uguale. Cucino molto. Mangio in modo disordinato. Dovrò darmi una regolata.
Hai notato che ultimamente le pubblicità sono tutte uguali? Partono con delle melodie malinconiche, ci ricordano che viviamo tempi che ci mettono alla prova, e poi che quello specifico brand ci permette di restare uniti a distanza o di mantenere un contatto con la nostra vecchia quotidianità.
Questo per la “Fase Uno”. Adesso negli spot è tutto un vedersi in videoconferenza. Subito adeguati.
Un’altra cosa che si è adeguata subito è stata la musica neomelodica. Per esempio: questa è “COVID-19 il mostro invisibile (Ufficiale 2020)” di Michele Magliocco. La prima canzone del genere a tema coronavirus.
Che mi serve sia per fare un velleitario e spurissimo collegamento con l’intro, sia perché volevo dirti che nel mondo neomelodico di recente c’è stato un discreto fermento, quasi più che nell’universo musicale mainstream.
Nelle ultime settimane infatti sono apparsi pezzi così, con numeri da inno pop-trap. Tu ti chiederai: “E perché lo sai, perdonami?” Due risp brevi:
Numero uno: perché di nascosto ascolto un botto di musica neomelodica.
Numero due: alcune delle hit di questo generone finiscono puntualmente ai vertici delle tendenze di YouTube.
Questa settimana, poi, c’è stato il caso limite. A un certo punto sono sbucate fuori “Pienzame ancora” di Niko Pandetta, al numero tre, e “Si cagnata” di Daniele De Martino e Tony Colombo, stabile al primo posto. Da qualche parte nel mondo nel frattempo tornava 6IX9INE.
Come? Cosa? Dove? Perché ogni due/tre settimane ti ritrovi pezzi nuovi di De Martino tra i suggeriti, con DECINE di milioni di views? E soprattutto: cosa diosanto c’entra con questa newsletter? Questo.
Cos’è “Si cagnata”?
Se mi leggi da un po’ saprai che mi piace partire con delle brevi premesse per sgomberare il campo da potenziali M E R D O N I. Ecco quella di oggi.
Ok, in questa puntata parleremo di un artista di punta della nuova scuola neomelodica (per la differenza tra vecchia e nuova scuola, vai in fondo). Ma zero colonialismi o appropriazioni culturali, no esaltazione di figure potenzialmente discutibili, celebrazioni gratuite o intenzioni ironiche: sono nato in Calabria, e nei paesi e i rioni delle mie parti questa roba si ascolta seriamente — sono il milanese che se la ride spizzando i video di Pino Franzese o di Carmen Zarra. Intesi? INTESI?
Partiamo. L’11 maggio su YouTube è comparsa “Si cagnata” del palermitano Daniele De Martino e del napoletano Tony Colombo. È il classico pezzo neomelodico della nuova wave: ritmo da radiolina in spiaggia, balletti e diverse occhialate da sole, autotune a manate.
Eccola qua.
Il pezzo, come dicevamo, ha raggiunto rapidamente il primo posto delle tendenze su YouTube, superando in brevissimo tempo il milione di views. E non mi sorprende per un cazz: i due sono fra gli autori più famosi del mercato, e sono abituati a cacciare fuori hit che in alcune aree del paese, e presso una parte sempre piuttosto vasta di popolazione, sono letteralmente “generazionali”.
E loro lo sanno. Tanto che in fase di pre-release hanno simulato un beef in live su Instagram, e nel video la collaborazione cross-regionale viene richiamata più volte e in modo ammiccante, come fosse una specie di Inno Nazionale del Nuovo Meridione Covid-free — a un certo punto si mettono a urlare “Sicilia ci sei? Campania ci sei? Calabria ci sei? Puglia ci sei?”. Ciao Basilicata 😿👋🏼
Cosa che mi fa ridere: i ragazzini — presumibilmente del Nord — che nei commenti si chiedono come ci siano finiti sopra. Alcuni adombrando il classico “sì vabbe si sono comprati le views.”
Vero o meno: non posso saperlo. Che i due rullino visualizzazioni e like però è abbastanza noto e comprovato. Tony Colombo negli ultimi giorni ha condiviso su Instagram qualche dato: pare che il pezzo sia entrato in classifica su Apple Music, sia finito nei trending tedeschi e abbia fatto capolino anche nelle chart di Spagna e Svizzera.
Già che ci siamo, brevissimo focus su Tony Colombo: è forse tra i top 3 del neomelodico napoletano, è stato spesso ospite di Barbara D’Urso, ed è quello che ha sposato l’ex moglie del boss di Camorra Gaetano Marino in piena piazza del Plebiscito, facendo aprire un’inchiesta della Procura Antimafia ma producendo un video da 37 milioni di visualizzazioni (su di lui, in generale, trovi un docu a puntate).
Comunque sia: una collabo tra lui e De Martino è, nel suo piccolo, roba grossa — io non ho provato troppa vergogna nel definirla la “Ni**a’s in Paris” del neomelodico.
Questo perché ‘sto De Martino, a furia di apparizioni in piazza, nelle live Instagram e persino nei trend su TikTok, è praticamente diventato una specie di pop idol.
Senza major. A 24/25 anni. Booaam.
Chi è Daniele De Martino?
A riprova della consistenza della sua produzione artistica, e della mia preoccupante passione per la musica neomelodica, qui trovi un mio pezzo per Noisey su di lui: era il 2018 e con “Ti cerco e ti amo” aveva appena portato a casa milioni di views — con un video in cui si esibisce davanti a una folla letteralmente oceanica e sinceramente innamorata.
Nozioni di base su Daniele De Martino. Intanto, come detto, è di Palermo e non campano — utile ricordarlo: il neomelodico è cantato in napoletano ma è ormai patrimonio di tutto il Sud, avendo il capoluogo siciliano, Catania, Bari e Foggia alcune delle sue altre capitali.
Immagine dell’autore.
De Martino è quello che nel mondo del calcio definirebbero un “predestinato”: ha cominciato a cantare sin da bambino, fino a esser scoperto e lanciato da uno dei mostri sacri della colonna siciliana.
L’incontro che ha cambiato la sua carriera lo ha raccontato lui stesso così:
“Un giorno, nel 2004, un signore con la giacca nera e la camicia bianca mi sentì cantare. Si avvicinò e mi disse: come ti chiami e quanti anni hai? Daniele e ho 8 anni, risposi. Bene, disse, ti prometto che presto diventerai un artista come me. Era Gianni Vezzosi”.
Che sarebbe lui.
Tra l’altro ancora pochissimi giorni fa proprio lui e Vezzosi hanno fatto uscire “Me so portato a tua figlia”, un intrigante diverbio cantato fra un padre geloso e un futuro genero dalla faccia tosta. Altra milionata.
E comunque: a 25 anni scarsi Daniele De Martino è ormai uno dei capi della nuova scena neomelodica, con videoclip che arrivano anche a SESSANTA milioni di visualizzazioni e una fandom — prettamente femminile — pazza di lui. Praticamente Zac Efron, ma è nato a Villaggio Santa Rosalia.
A contribuire al suo successo, finora, è stata certamente la perfetta compenetrazione tra la sua figura pubblica, l’uso che fa dei social e il modo in cui interpreta i videoclip in prima persona.
Ti sembra di conoscerlo senza averci mai parlato: è sempre oscenamente ammiccante, esageratamente teatrale, conquistatore al limite della denuncia, innamorato perso, distrutto da un amore generalmente non corrisposto solo per ragioni matrimoniali. Perennemente allupato. Solo scrivendone posso sentire un forte profumo di deodorante al sandalo :)
Qui con un minore, in combutta per conquistare madre e figlia: 11 milioni di views.
Per renderti più digeribile la produzione discografica, ho diviso la sua carriera in quattro fasi.
Fase Uno: L’ormone
In cui in canzoni come “Troppo bella”, “Vattene”, “Sule na sera”, “Sulu cu te”, “Faccia d’angelo”, “Non finisce per messaggio” lo ritroviamo protagonista di tensioni grottescamente erotiche, o intento ad apprendere dure lezioni d’amore.Fase Due: Il fratellone
Che possiamo quasi esclusivamente racchiudere nella prolifica collaborazione con il piccolo Daniele Marino — di cui interpreta il fratello, il padre, l’amico adulto, non si capisce mai (alcuni titoli oltre a “Pari e tre”: “Si tu me lasse”, “Il capitano e il marinaio”, “Non ci voglio andare”, “Un’altra vita”, “Forza ca boom”).Fase Tre: Il romanticone
In cui Daniele approccia al classico generone della canzone struggente, non senza qualche fuoripista sexy (“Buonanotte amore mio”, “Non raccontargli mai”, “Lei al posto suo”, “Che ci fa”, “Nun è a prima vota”).Fase Quattro: La popstar
Che è dove si trova adesso con “Si cagnata”, ma anche con “Vasame a vocca”, “Tu sei importante” e soprattutto “Bella bionda” feat. Francesco D’Aleo, uno dei suoi brani più celebri (esempio: il mio vicino egiziano la sa a memoria).
65 milioni di views.
Questo a grandi linee. Ma ecco altre cose che devi sapere su di lui:
A causa della canzone “Nu guaglione ‘e quartiere”, che parla dei traffichini di Palermo, il sindaco di Acquaviva delle Fonti (Bari) nello scorso ottobre ha deciso di non concedere il patrocinio a una sagra che aveva in programma un suo concerto;
A novembre avrebbe fatto un casino girando un video a Bari senza autorizzazioni, con altre 400 persone, kalashnikov in mano e a capo di un corteo di motoroni guidati da gente senza casco che girellava in città cercando una tipa travestita da Samara. Ook;
Come molti altri autori neomelodici, pubblica circa seicento singoli al mese — con un ritmo totalmente insostenibile per qualsiasi altro artista mainstream;
Dal punto di vista tematico e melodico, le canzoni si somigliano un po’ tutte :)
Dicevo anche qui: la sua etichetta SeaMusica ha un canale YouTube pieno di tutto quello che desideri davvero dalla vita: amori finiti, motorini e macchine, bei capelli.
Andiamo avanti.
Perché dovrebbe interessarmi?
Banalmente: c’è un autore che forse non conoscevi e che finisce regolarmente in tendenze su YouTube, riempie davvero le piazze e colleziona decine di milioni di visualizzazioni.
Se lo cerchi su Google, trovi quasi subito la pagina “Le frasi più celebri di Daniele De Martino” sul sito di MTV — tra le quali spiccano “Dimmi da uno a tre quant t piac n'siem a me” e “Scusa si non teng sentiment”.
“Sono il tipo che ti gioca” (clicca l’immagine per aprire).
Poi, altri dati che volevo buttare lì sul tavolo tipo croupier: la ricerca della tag “danieledemartino” su TikTok genera risultati per 6,5 milioni di visualizzazioni. Sei virgola cinque.
Inoltre: esiste ovviamente un crossover k-pop, tanto che capita di vederlo paragonato ai BTS e agli altri idol coreani da componenti della army italiana. Ed esiste altrettanto ovviamente qualche fanfiction su di lui — come “E fu così che mi innamorai perdutamente di Daniele De Martino”, che conta 63 capitoli e 65mila letture.
Se non è abbastanza ti chiedo davvero scusa. Adesso: piccola postilla accademica.
Qual è la differenza fra vecchio neomelodico e nuovo?
Per capirci: il vecchio neomelodico muoveva dalla canzone classica napoletana, imbevendola in un intruglione di chitarre e basi midi anni Ottanta.
Il nuovo neomelodico ha quasi più a che fare col reggaeton, o con l’europop o la trap: il modo di cantare e la linea melodica restano più o meno quelli dei canoni, ma in più c’è l’autotune — e quella costante voglia di farti arrivare in spiaggia a bordo di una Aventador con la camicia aperta.
Una delle più grosse differenze rispetto al passato, poi, riguarda i temi delle canzoni. Per fare un elenco dei topos narrativi classici, mi gioco la carta “citazione” e ti incollo un passo del paper “Musiche, neomelodici e criminali” dello studioso Marcello Ravveduto. Erano:
“La vita del ghetto, del quartiere o del villaggio, lo spaccio della droga, la marginalità deviante, le gesta dei narcotrafficanti, degli uomini delle gang e delle mafie, l’identità socio-razziale, l’orgoglio della diversità, la rabbia inespressa, il pregiudizio nei confronti dello Stato, gli scontri con la polizia, l’onore, il tradimento, il maschilismo e la subordinazione del genere femminile, il successo economico dei criminali, gli scontri tra bande, i conflitti sociali, la giustificazione della scelta delinquenziale, l’uso personale di stupefacenti, la povertà materiale degli emarginati, il sesso precoce, il desiderio di benessere, la voglia di consumismo.”
Fatte salve certe eccezioni e alcuni inevitabili richiami al passato, ora — nel neomelodico moderno — si canta per lo più di struggimenti amorosi, tradimenti, passioni e conquiste sessuali, come visto anche per la produzione di De Martino.
Comunque: in questo episodio mi sono concentrato solo su uno dei mille protagonisti, per quanto apicale. Ci sarebbe da raccontare anche dell’ascesa dei bambini neomelodici (che abbiamo giusto citato con Daniele Marino), o dell’incredibile storia di Niko Pandetta, ma troppo sugo per una sola uscita: se vuoi che torni sull’argomento clicca forte su “risp” sotto questa mail. Anche se vuoi che non ci torni mai più: fammelo sapere.
Bene, anche per stavolta è tutto. Sono appagato.
Hai dei suggerimenti per zio? Vuoi che scriva di un certo argomento? Risp sul mio, o becchiamoci su Instagram e Twitter.
Altra cosa: in molti mi hanno detto “Ue è tornato SKAM Italia, ne parli?” Mia risposta: già fatto qui. Grazie comunque.
Io andrei. Qui trovi le altre puntate. Iscriviti, fai iscrivere, condividi, ecc. Ciao!
Il crossover k-pop mi ha fatto 🛫